Villaggio di San Salvatore

Il villaggio di San Salvatore è un centro religioso temporaneo simile a tanti altri sparsi per tutta la Sardegna. Composto da numerose case, per lo più minuscole, disposte a schiera intorno alla chiesa e ad un ampio piazzale quadrangolare, il centro si anima in occasione delle novene e della festa del santo, che si celebra la prima domenica di settembre. Viene inoltre frequentato dagli agricoltori nei periodi della semina, in autunno, e del raccolto del grano, in estate.

La chiesetta di San Salvatore, posta al centro della piazza, fu costruita in epoca spagnola, sul finire del secolo XVII, sopra il santuario sotterraneo di origini pagane trasformato in seguito in un luogo di culto cristiano. L’edificio, di pianta rettangolare (m 13,3 x 9,6), orientato a Nord-Est, è preceduto da un piccolo portico quadrangolare sorretto da due pilastri di arenaria. L’interno si presenta suddiviso in due navate: quella di sinistra conclusa dal presbiterio, quella di destra dalla sacrestia.
Intorno alla chiesa per le esigenze dei noveranti cominciarono a sorgere, è da supporre già a partire dal Settecento, le prime case del villaggio che col tempo ha raggiunto le attuali dimensioni, pressoché identiche a quelle attestate intorno alla metà dell’Ottocento.