C.d. tempio delle semicolonne doriche

Si tratta del principale edificio di culto punico, ubicato al centro della città e scavato negli anni 1958-59 da G. Pesce.
La struttura venne individuata al di sotto di un pavimento in calce di età romana primo-imperiale; al momento della scoperta il tempio appariva in gran parte smontato e ricoperto da una colmata di detriti sui quali si impostava il pavimento romano.
La caratteristica principale del tempio, detto “monumentale” per la sua imponenza, è il fatto di essere costituito da una rampa gradonata non costruita, ma risparmiata nel bancone di arenaria. La roccia affiorante, infatti, appare tagliata in maniera tale da far risaltare la struttura al centro di uno spazio ribassato, circondato da un muro (temenos) costruito con grandi blocchi squadrati.

Per la struttura sono state ipotizzate dal Pesce tre fasi di vita. Nella prima, di età arcaica, l’area sacra doveva comprendere un roccione di forma irregolare, con numerosi fori, interpretati in relazione ad offerte votive e rituali.
Nella seconda fase, datata invece tra il IV e il III sec. a.C., il roccione originario sarebbe stato regolarizzato in forma di parallelepipedo con la parte più alta decorata su tre lati da semicolonne doriche e lesene (semipilastri) a rilievo. Le semicolonne e le lesene dovevano essere sormontate in origine rispettivamente da semicapitelli dorici ed eolico-ciprioti, scolpiti su blocchi di arenaria poggiati sul basamento, tutti trovati fuori posto. Al di sopra della struttura è stata ipotizzata la presenza di una cappella ospitante il simulacro divino, oppure di un semplice altare.

In una terza fase, infine, il tempio punico venne obliterato con un vespaio in calce e pietrisco su cui si impostò il pavimento di un nuovo santuario romano con un tempietto poggiante sul basamento quadrato costituito da blocchi prelevati dal tempio precedente, ancor oggi visibile a est del basamento punico. A questa fase viene riferita la costruzione di una grande cisterna posta lungo il lato meridionale del monumento punico.